da La Poesia e lo spirito – (www.lapoesiaelospirito.it)
Didattica della poesia, di Enrico Grandesso. 1
Insegnare la poesia: mala tempora currunt
Ricercare e scrivere sulla didattica della poesia nella scuola italiana, in una situazione un po’ “malmessa” come quella odierna – benché la poesia nel nostro paese proietti l’ombra lunga della sua antica tradizione – richiede tempo e passione. Quella passione che alla fine del secolo scorso, quando ho iniziato a svolgere corsi d’aggiornamento su questo tema nelle scuole superiori, possedevo in misura maggiore d’oggi: negli anni l’ho in parte scambiata con alcune quantità di disincanto e con altre di ironia. Ma non l’ho del tutto abbandonata, visti anche alcuni validi risultati ottenuti.
In sintesi, alcune premesse dovute: tratterò in questi quattro articoli della didattica per le classi delle scuole superiori. Perché? Perché a mio parere il periodo formativamente più fertile per l’apprendimento dei nuovi linguaggi artistici è tra i 14 e i 19 anni, nella piena adolescenza; quando i linguaggi della bellezza, tra il rigore classico e la complessità del moderno, confrontano l’adolescente mentre lui/lei pian piano fanno le prime importanti esperienze della vita, di emozioni nuove e del “mondo”. Non a caso Pier Paolo Pasolini (che cito a memoria) un giorno scrisse: “Non si legge mai come quando si ha quindici anni”.
Premetto poi che gli elementi che fornirò sono trasversali ai vari indirizzi: il sistema scolastico italiano è assai variegato, dai professionali con studenti ruspanti e spesso lacunosi nelle informazioni di base ai tecnici, dove i “raga” spesso hanno meno dell’una e dell’altra caratteristica; dai licei “ex-magistrali”, ricchi di speranza e di teorie, ai licei veri e propri, dove spesso non scorre un filo di umorismo manco evocando Harry Potter.
Ma veniamo subito al concreto: comunicare la poesia oggi è impresa titanica. Gli italiani d’oggi sono, nella maggior parte, un popolo poeticamente semianalfabeta: cioè non leggono nemmeno un libro di poesie all’anno. Tra questi, possiamo inserire – ahinoi! – un buon numero di docenti di lettere. Leggono sì, ma tutt’altro; e dire ad una riunione di Dipartimento, dove ti vedono sereno e pure un po’ raggiante, che hai appena finito di gustarti un libro di poesie – di Valerio Mello o di Giovanni Fierro, di Magrelli, di Antonia Pozzi o di Yeats, di D’Annunzio o di Baudelaire – spesso ti procurerà commenti negativi alle spalle: la maggior parte dei colleghi… non gradisce.
Aggiungiamo che le antologie – soprattutto quelle per il triennio – sovente sono pedantemente e irrespirabilmente ripetitive; colpevolmente ignare delle più recenti acquisizioni critiche; debordanti di poderosi e malinconici eserciziari. Tomi funzionali a condurre la stragrande maggioranza degli studenti, dopo la maturità, a non leggere mai (o mai più) un libro di poesie, nemmeno a Carnevale.
“La situazione è grave ma non seria” commenterebbe il grande Ennio Flaiano. Come cercare di rimediarvi?
Fornirò qui alcune strategie e tattiche. Inizio con il “punto zero”: dare una definizione di poesia. Vengono date le definizioni di chimica, fisica, economia aziendale, scienze motorie… perché a inizio d’anno scolastico non fornirne una della poesia?
Tra le molte, cito dal “Manuale di poesia” (Guanda, 1995) di Giuseppe Conte una definizione di Ezra Pound, tratta da “ABC della lettura”: “Poesia è semplicemente linguaggio caricato di senso al più alto grado possibile”. Pound nel suo libro parlava di “Great Literature” mentre Conte, in piena tensione mitomodernista, traduce con Poesia: ma va bene così, la Poesia con la maiuscola è Grande Letteratura.
Questa definizione ci dice molto: la poesia è, quindi è viva, non morta; è linguaggio, quindi si esprime con le parole; e questo linguaggio (anche quando minimale) è caricato di senso al più alto grado possibile: è di volta in volta tensione, memoria, sguardo, intensità, sinestesie; ma soprattutto è lingua e ciò che pulsa attorno alla lingua. Ecco, con queste fondamenta si può ora leggere una poesia.
Leggere… come?
(fine prima parte – continua)
Questo è il primo di quattro articoli sull’argomento, usciti tra aprile e maggio 2025.
Pubblicato su www.lapoesiaelospirito.it
https://www.lapoesiaelospirito.it/2025/04/12/didattica-della-poesia-di-enrico-grandesso-1/