INTERVENTI E RELATORI
* La rassegna culturale è valida come corso di aggiornamento per i docenti delle scuole superiori di primo e secondo grado della Provincia Autonoma di Trento. Potranno iscriversi fino a 60 docenti – quindici dei quali seguiranno in presenza, quarantacinque in modalità telematica. In ottobre la rassegna è rivolta esclusivamente a loro.
Per gli interessati che non potranno partecipare “dal vivo”, in novembre i video degli incontri verranno messi a disposizione su youtube.
Abstract degli interventi
Enrico Grandesso, 6 ottobre
“Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati è uno dei romanzi italiani del Novecento più letti e conosciuti nel mondo. I suo protagonista, il tenente Giovanni Drogo, è l’eterno eroe che ricerca la gloria e la fama imperitura: ma è costretto ad inseguirla in un’oscura fortezza ai confini dell’impero, dove la ripetizione dei rituali militari e il nulla incombente erodono irreparabilmente le sue speranze.
Il romanzo verrà raffrontato con la sua lirica traduzione in film, operata nel 1976 da Valerio Zurlini, maestro oggi pressoché dimenticato del nostro cinema.
Nicola De Cilia, 13 ottobre
La scrittura di Guy De Maupassant è stata spesso accostata al cinema: e il cinema ha restituito evidenza e consistenza ai suoi racconti esaltando il montaggio implicito, serrato e velocissimo che caratterizza il suo stile. In particolare due grandi Maestri – Max Ophüls con Il piacere e Jean Renoir con Una gita in campagna – hanno saputo rendere le atmosfere spietate e malinconiche dei racconti: La maschera, La casa Tellier, Una modella e Una gita in campagna.
In questi testi, al centro troviamo l’amore, che per lo scrittore francese è qualcosa di plurale e fluttuante, di insensato ma pure logico: l’abbecedario della passione, che per definizione è privo di alfa e omega. Nel corso dell’incontro, non mancheranno riferimenti a autori della letteratura italiana quali Giacomo Leopardi, Giovanni Verga e Giovanni Comisso.
Giuseppe Colangelo, 20 ottobre
Ribelle, anarchico, voce fuori dal coro, Luciano Bianciardi ha affrontato, in tre libri fondamentali scritti fra il 1957 e il 1962 – Il lavoro culturale, L’integrazione e La vita agra – gli anni del “miracolo economico italiano”, indagandone i nodi più rilevanti e problematici e restituendocene tutto lo spessore storico. Dopo un’analisi sintetica della trilogia, l’incontro proseguirà con il confronto tra il suo romanzo più famoso, La vita agra, e l’omonimo film di Carlo Lizzani (1964), con Ugo Tognazzi e Giovanna Ralli.
Enzo Santese, 27 ottobre
L’incontro tende a focalizzare alcuni punti di contatto e di contrasto tra letteratura e cinema nell’opera di Pier Paolo Pasolini. Nella “traduzione” filmica la complessità dei contenuti è stata convogliata dall’autore in una sintesi che non ne ha semplificato i margini o ridotto la profondità d’indagine, semmai ha protratto in esiti diversi l’indagine sul rapporto tra la sua realtà interna e quella esterna degli ambienti in cui è vissuto. Anche dove le peculiarità del lavoro letterario, da una parte, e quello di sceneggiatore e regista, dall’altra, sembrano divergere, c’è un elemento che collega le diverse opere in un mosaico con tessere ben strette in un unicum: la poesia.